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Tumore prostatico: Terapia mirata ad ogni paziente a garanzia di una qualità di vita migliore

Oncologia Redazione DottNet | 20/06/2022 14:01

Una due giorni di confronto tra i massimi esperti del panorama italiano sull’impatto della malattia prostatica, su come la ricerca abbia cambiato le terapie, il tutto con la speranza di poter allungare e rendere migliore la qualità della vita dei paz

Una due giorni di confronto tra i massimi esperti del panorama italiano sull’impatto della malattia prostatica, su come la ricerca abbia cambiato le terapie, il tutto con la speranza di poter allungare e rendere migliore la qualità della vita dei pazienti che ne sono colpiti

"Lo scenario terapeutico delle neoplasie della prostata avanzate in questo ultimo decennio è radicalmente cambiato, migliorando l’aspettativa e la qualità di vita dei pazienti. In questo scenario si stanno affacciando delle terapie che consentono di definire la strategia terapeutica sulla base di specifici profili molecolari. Se a questo aggiungiamo la disponibilità di molteplici farmaci con profili di efficacia e tollerabilità diversificati possiamo iniziare a parlare, per la prima volta nel caso delle neoplasie prostatiche, di personalizzazione della sequenza terapeutica. Il Convegno PERSONMED ha offerto l’opportunità di discutere delle diverse opzioni terapeutiche nei diversi setting di malattia (malattia resistente alla castrazione metastatica e non, malattia metastatica ormonsensibile) e delle loro ricadute in termini di impatto sulla qualità di vita. L’evoluzione delle strategie terapeutiche sta offrendo ai pazienti affetti dalle neoplasie della prostata avanzate una diversificazione delle opzioni terapeutiche, con chiari benefici non solo in termini di quantità ma anche di qualità di vita. Tutto questo consente al paziente di vivere "il tempo" nel modo migliore, di ridare ad esso quel valore che aveva prima della diagnosi di malattia. Da ciò deriva la connessione tra il valore del tempo e le opportunità di personalizzazione delle terapie che costituisce anche il titolo del convegno. La sfida per i clinici è quella di sfruttare al massimo le possibilità terapeutiche e di dare il farmaco migliore, al paziente più adatto, nella fase più adeguata della malattia", ha dichiarato Orazio Caffo, responsabile della Struttura Semplice DH Oncologico dell'UO di Oncologia Medica dell'Ospedale Santa Chiara di Trento

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"Negli ultimi anni l’oncologia sta vivendo una rivoluzione terapeutica, grazie alla possibilità di personalizzare le terapie in modo molto preciso sulle caratteristiche cliniche, fisiopatologiche e  genetiche. Per massimizzare l’efficacia delle terapie è necessario migliorare le competenze nella relazione medico paziente, personalizzando anche la comunicazione sulle caratteristiche specifiche delle persone. Culturalmente siamo indotti a vedere le difficoltà di adattamento e le fragilità, molto meno le risorse, mentre sono proprio le qualità positive che ciascuno di noi ha che ci permettono di affrontare gli eventi impegnativi della vita ritrovando il proprio equilibrio. La maggior parte delle persone non è consapevole delle proprie qualità positive, se l’equipe multidisciplinare impara a riconoscerle e utilizzarle in modo semplice, aiuta le persone non solo ad affrontare la malattia ma anche a vivere la propria vita", ha spiegato Luca Ostacoli, Psichiatra, Professore Associato in Psicologia Clinica c/o A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino

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